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valutazione cognitiva

Problemi sessuali

LA VALUTAZIONE COGNITIVA
Le emozioni che sperimentiamo sono estremamente connesse con i pensieri che abbiamo e viceversa. La realtà non si impone alla nostra coscienza, ma siamo noi a ricostruirla, a darle un significato positivo o negativo, a valutarla bene o male.
Di fronte allo stesso fatto, l'emozione provata via in concomitanza alle valutazioni diverse che ne abbiamo fatto: non è dunque il fatto in sé a causare una certa emozione, ma siamo noi stessi a procurarcela valutando la realtà.

IL COMPORTAMENTO
Pensiero ed emozioni costituiscono dunque il momento valutativo dell'esperienza umana; da esso seguirà conseguenzialmente il momento operativo: infatti il comportamento che il soggetto metterà in atto dipenderà proprio dai pensieri elaborati a commento della situazione in cui è implicato. Spesso si crea un circolo vizioso per cui il comportamento messo in atto e le reazioni degli altri confermano proprio le valutazioni iniziali.

IL DIALOGO INTERNO
Spesso le persone sostengono di non star pensando a nulla: non è vero!  Semplicemente non se ne accorgono perché questo commento alle situazioni avviene ad un livello di coscienza inferiore a quello del ragionamento logico, ma è Sempre presente.
In alcune persone il dialogo interno è fatto soprattutto di parole e di idee, in altri soprattutto di immagini, ma lo scopo è sempre lo stesso: valutare !a situazione che stiamo vivendo e anticipare ciò che sta per avvenire per calcolare come comportarci.

UTILITA'  DEL MODELLO DI TERAPIA
Per avviare un buon lavoro terapeutico è opportuno che il cliente conosca questo modo di spiegare il funzionamento psichico e il rapporto tra pensiero, emozioni e comportamenti e si abitui ad utilizzarlo per capire cosa gli succede.

SITUAZIONE ----> PENSIERO ED EMOZTONI ----> COMPORTAMENTI PROPRI----> REAZIONI
                                   (valutazioni)                                                                      ALTRUI

In primo luogo il paziente si renderà conto che è il suo modo di pensare a determinare il suo stato d'animo e il suo comportamento e che quel modo di pensare, seppur ormai a lui consueto, ,non è l'unico possibile.
In secondo luogo si abituerà ad interpretare il comportamento degli altri come una reazione al suo stesso comportamento invece che, come normalmente avviene, il proprio comportamento come causato da quello degli altri.
Entrambi questi cambiamenti vanno nella direzione dell'acquisizione di un maggior protagonismo del soggetto nella costruzione della propria esperienza.

LA RICOSTRUZIONE
Il primo passo è dunque quello di sviluppare tale capacità di autosservazione. Si può iniziare durante la seduta stessa interrompendo improvvisamente il discorso, meglio se con un rumore o un gesto brusco e inaspettato, e chiedendo subito dopo: "A cosa stava pensando in questo preciso momento?". Si dovrà invitare il paziente ad andare oltre per scoprire cosa stava facendo il "Cervello B", il quale osservava il "Cervello A" ascoltare attentamente il motivazionale.
Infine il soggetto si eserciterà tenendo un taccuino in cui appuntare durante !a settimana gli episodi in cui ha sperimentato una certa emozione, abituandosi a ricostruire lì per lì i pensieri che l'hanno provocata.
In seduta poi il motvazionale aiuterà la coppia a ricostruire i pensieri che ciascuno dei due fa prima, durante e dopo il rapporto sessuale, e farà notare lo stretto legame esistente tra tali pensieri, le emozioni e il comportamento (es. Non ho l'erezione. Quesfa donna non mi piace abbastanza. Andare con lei significa ingannarla.  lngannare una donna è disonesfo. Sono colpevole e merito di essere punito). Quello che suscita I'emozione è dunque una catena di pensieri che, partendo dal semplice fatto contingente, arriva a fare valutazioni assolute su di sé, sugli altri e previsioni più o meno catastrofiche sul futuro.
A questo punto è utile ricostruire la storia di apprendimento del soggetto rispetto a questa convinzione. E chiaro che in questo apprendimento avranno avuto un ruolo particolarmente importante i genitori, il loro esempio e la relazione che avevano tra di loro e con il cliente.
Oltre alle relazioni nella famiglia di origine vanno esplorate anche quelle successive con le altre persone che sono state per il soggetto degli informatori autorevoli, e in questo campo rientrano tutte quelle con cui ha avuto una relazione sentimentale.
In questa prima fase di ricostruzione del problema e delle convinzioni che lo sostengono e di identificazione della storia di apprendimento non è opportuno attaccare criticamente tali convinzioni poiché il soggetto potrebbe in tal modo non sentirsi libero di esprimerle o dichiararsi d'accordo superficialmente con il terapeuta con il solo risultato di ottenere un quadro confuso della situazione.
Il momento della ristrutturazione del problema verrà dopo, quando quello della ricostruzione sarà completo e soddisfacente per il terapeuta e per i pazienti.

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